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Satprem(1923 - 2007) |
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A
18 anni entra nella Resistenza per combattere i nazisti. Un giorno si
accorge che nel suo gruppo c'è un agente del controspionaggio tedesco:
"Allora mi sono messo in moto per avvertire i compagni. Il primo da cui
sono andato era anche lui un traditore. Appena sono uscito da casa sua
è arrivata a tutta velocità un'auto della Kriminal Polizei e ne sono balzati
fuori due tizi con la rivoltella in pugno..." Un anno e mezzo nei lager
nazisti: "Una specie di nullifìcazione di tutto quello che credevo fosse
'me' ". E allora, "che cosa resta di un uomo quando non c'è più niente?".
Incalzato da questa domanda, con la sete di spazio che gli ha lasciato
nel cuore la sua infanzia sulle coste della Bretagna, Satprem (cioè colui
che ama davvero: sarà Mère a chiamarlo così) partirà per il mondo
alla ricerca 'di che cos'è davvero UN UOMO'. Dopo una breve parentesi
come funzionario governativo a Pondichéry, dove incontrerà Mère
e Sri Aurobindo, Satprem fuggirà, gettandosi
in una serie di esperienze estreme: prima in Nepal, poi nella giungla
della Guiana a cercare l'oro; poi in Brasile, nell'Africa Nera... "Volevo
andare... non m'importava dove, ma FINO IN FONDO, AL LIMITE!... E tutto
il mio bagaglio consisteva in una copia della Vita Divina di Sri
Aurobindo, che mi portavo dietro dappertutto". Poi sannyasin sulle
strade dell'India, fino al limite di ogni resistenza. |
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Io credo che... tutto è VICINISSIMO. |
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