1° Volume: 1951-1960


 

Il primo volume appare in buona parte diverso dai successivi, in quanto vi assume un rilievo particolare il cammino di Satprem. Le resistenze, il continuo bisogno di fuga, le ribellioni di colui che Mère ha scelto come testimone della propria esperienza - al pari della sua bruciante aspirazione , del suo crescente bisogno di partecipare a un cammino che va assumendo contorni sempre più precisi - ci danno un quadro di quella che potremmo chiamare la preparazione dello strumento. Se infatti sappiamo leggere al di là di un'ottica personalistica, scopriamo che le reazioni di Satprem sono quelle di tutta una specie (e al suo meglio!) davanti a una Forza inconsueta, insopportabile, che va scardinando i parametri di un'umanità tanto attaccata alle proprie caratteristiche umane. Noi non facciamo che lamentarci delle nostre miserie; ma infondo l'uomo è sempre innamorato del dolore, aveva osservato Sri Aurobindo. E scopriremo anche come la "nuova specie" già prema sotto la vecchia pelle dell' homo sapiens destinato a sparire. Ecco perché gli esseri umani - compreso questo singolare rappresentante che è Satprem - si sentono minacciati e non intendono abdicare. Scopriremo in noi, più o meno esplicite, le nostre reazioni di lettori davanti allo sguardo inusitato che Mère ci va via via aprendo sulle prospettive di una radicale mutazione in atto, su mille realtà occulte, cifrate, invisibili. Una realtà più vera, che appare in filigrana sotto la Storia quale noi la conosciamo, che guida da sempre il cammino dell'umanità e gli inspiegabili sviluppi dell'evoluzione terrestre. E' questo che suscita a volte nell' Agenda una sorta di vertigine, un istinto di fuga, un'aperta o celata rivolta, l'ironica sufficienza di un intelletto che vacilla e oscuramente percepisce il proprio inevitabile superamento. È per questo che la resistenza di un uomo chiamato Bernard, il tragitto che lo porterà a chiamarsi Satprem (nome che Mère gli darà nel 1957 e che significa "colui che ama davvero") ci riguarda direttamente. E' difficile infatti seguire Mère nel suo incredibile viaggio se non avremo scoperto nelle nostre umane reazioni i duri meccanismi della vecchia specie, recalcitrante davanti a un'esperienza che siamo chiamati, se lo acconsentiamo, a condividere.
Con gli anni, la resistenza che circonda Mère assume un tono diffuso, meno esplicito, ma più minaccioso. Anzi assumerà via via l'aspetto di una vera rivolta, infondendo alla storia di Mère quella coloritura da grande romanzo d'avventure che qualcuno ha detto. Noi non violeremo le regole del
thrilling, non riveleremo il nome del colpevole (perché anche qui ci sarà un colpevole, come in tutti gli intrighi che si rispettino); ma non crediamo di anticipare niente se sottolineiamo che in fondo il vero mandante del delitto si cela in ognuno di noi: è l' imprint della specie, la conformazione e la natura della vecchia specie che non vuole cambiare.

 
 
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